Ci sono delle attività lavorative o che
svolgi nel tempo libero che ami fare?
Hai mai perso la percezione del tempo e
dello spazio durante la lettura di un libro? Oppure giocando ad un videogioco,
oppure scrivendo un articolo o ancora durante un colloquio di lavoro?
Ci sarebbero infiniti esempi. Se la
risposta è sì, quella che hai individuato potrebbe essere il tuo stato di Flow
o la tua esperienza ottimale.
Il flow rappresenta lo stato di funzionamento
ottimale, caratterizzato dal coinvolgimento in un’attività che si svolge in
modo continuativo, e che si tiene agilmente sotto controllo, nonostante
l’impegno richiesto. Lo stato di flow è descritto come piacevole e
caratterizzato dal sentirsi sollecitati in modo ottimale (poiché la persona sa
cosa fare, senza riflettervi a lungo), dalla percezione del decorso
dell’attività come continuativo (poiché un passo confluisce in modo fluido in
quello successivo), dalla concentrazione spontanea, come la respirazione, che
consente di sentirsi in una sorta di fusione tra sé e l’attività in cui si è
totalmente immersi.
Csikszentmihalyi identifica come
componenti di una esperienza di flow i seguenti punti:
Obiettivi chiari: le aspettative e le
modalità di raggiungimento sono chiare.
Concentrazione totale sul compito: un alto
grado di concentrazione in un limitato campo di attenzione (la persona non ragiona
su passato e futuro ma solo sul presente).
Perdita dell’autoconsapevolezza: il
soggetto è talmente assorto nell'attività da non preoccuparsi del suo ego.
Distorsione del senso del tempo: si altera
la percezione del tempo. Non si rende conto del suo scorrere.
Retroazione diretta e inequivocabile:
l'effetto dell'azione deve essere percepibile dal soggetto immediatamente ed in
modo chiaro.
Bilanciamento tra sfida e capacità:
l'attività non è né troppo facile né troppo difficile per il soggetto.
Senso di controllo: la percezione di avere
tutto sotto controllo e di poter dominare la situazione.
Piacere intrinseco: l’azione dà un piacere
intrinseco, fine a se stesso. Integrazione tra azione e consapevolezza:
la concentrazione e l'impegno sono massimi. La persona è talmente assorta
nell'azione da fare apparire l'azione naturale.
Non è necessario che siano tutte presenti
per sperimentare il flow, ma tutte ne caratterizzano l’esperienza.
Individuarlo può aiutare un giovane nella
ricerca delle sue attitudini e delle sue capacità per orientare il percorso di studi o professionale. Per un
adulto nel definire gli spazi in cui rigenerarsi e gratificarsi o in cui
indirizzare un cambiamento professionale.
Il Flow è il giusto bilanciamento tra
compito sfidante e competenze dell’individuo. Quando abbiamo basse competenze e
il compito risulta troppo difficile si attiva uno stato d’ansia al contrario
quando il compito è troppo facile per le nostre competenze l’esperienza risulta
noiosa.
L’esperienza ottimale è, dunque, generata
dall’equilibrio tra la sfida e la competenza posseduta dalla persona.
Prova a scoprire il tuo stato di FLOW:
In quale situazione o durante quale
attività ti senti particolarmente concentrato e appagato?
·
Quali
sono i compiti in cui raggiungi massimi risultati e perché?
·
Cosa
ti piace fare?
·
In
quale momento senti che il tuo livello d’attivazione è ottimale?
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