Parliamo di Coaching...

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domenica 14 aprile 2013

Vocazione in ascolto...

Ascoltarsi ed ascoltare può essere un primo passo verso l'espressione massima della nostra vocazione. La vocazione non intesa in termini esclusivamente religiosi, ma trasversale a tutti gli ambiti della nostra vita umana. Capire la propria Vocazione, spesso, può essere faticoso o a volte disorientante, può volerci anche parecchio tempo o essere chiarissima. La vocazione è 'essere chiamati ad agire'. In questo senso pongo l'attenzione su due aspetti di questa importante scoperta: primo è la chiamata, che va ascoltata, la  capacità dell'ascolto di se stessi e degli altri è un'abilità che va allenata costantemente.
Il secondo è 'l'essere', prima ancora di agire, di fare, di produrre, di raggiungere un risultato, siamo un Essere. Per chi percorre una vita spirituale la 'vocazione' è la massima espressione di ciò che Dio ha pensato nel Suo disegno d'amore. In una visione umana la vocazione può essere la strada di massima auto-realizzazione, di felicità, e può determinare risultati d'eccellenza.
Pensando alla vocazione professionale, la sociolinguistica fa la differenza tra: lavoro, carriera e vocazione.
Il lavoro normalmente si fa per soldi, quando finisce la retribuzione, si smette di lavorare.
La carriera si persegue per le promozioni, quando si arriva in cima si tira avanti senza motivazione o si va in pensione. La vocazione si persegue per il gusto di farlo, anche senza soldi e senza promozioni. Il cuore sfonda le barriere e non c'è cosa che possa fermarci! La passione, l'amore verso quella determinata cosa fa volare con determinazione, inoltre, quando svolgiamo attività che appassionano, non sentiamo la stanchezza, anzi, veniamo rigenerati dalla stessa.
Allora, l'esercizio di oggi è quello di fermarsi ed ascoltare!
Ogni giorno possiamo ritagliarci mezzora di tempo per ascoltare la parte più profonda, confrontarci con le persone che amiamo e che ci amano; seguire le nostre vocazioni.
Ritagli di tempo di solitudine o per chi è credente d'intimità con Dio. Bisogna facilitare uno spazio-tempo per stare con se stessi, per ascoltare e dare spazio ai doni preziosi di cui siamo portatori.