Parliamo di Coaching...

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mercoledì 9 aprile 2014

Terza e ultima sessione

Il percorso con Lei continua, ma questa sarà l’ultima sessione che vi racconto.
Il suo lavoro e il suo allenamento è fatto di dettagli che per la privacy preferisco non scrivere.
Voglio dedicare quest’ultimo scritto a Lei perché è proprio l’esempio di come le potenzialità più forti sono determinanti per la risoluzione di un problema.
Lei mi racconta con quale attenzione e ricerca ha creato il suo ultimo “prodotto”, ha faticato ma ha sperimentato anche il piacere di costruirlo. Per portarlo a termine doveva fare delle telefonate con persone di levatura culturale, scrivere dei “pezzi” e lavorare in team.
Il prodotto si è dimostrato valido e attraente, l’ha soddisfatta, alcuni colleghi hanno dimostrato grande apprezzamento e altri hanno fatto delle critiche.
 La cosa che più mi colpisce dal suo racconto è che era pronta ad accogliere anche le critiche con serenità e apertura.
 L’esercizio fatto durante le settimane sugli “errori”, ha prodotto già i primi risultati, apprende con estrema velocità.
I complimenti che le sono arrivati riguardavano in particolare la sua attenzione ai dettagli e agli approfondimenti sui contenuti del lavoro e al piacere di lavorare con lei (per il suo modo di fare molto accogliente). Le sue potenzialità: “l’amore per la bellezza e l’eccellenza” e “l’intelligenza sociale” si esprimono nella concretezza di ogni giorno.
Tuttavia, non possiamo alleggerire l’allenamento, il processo di crescita è caratterizzato da una dinamica enantiodromica, cioè dall’oscillazione tra il vecchio e il nuovo. Nel momento in cui facciamo un passo avanti c’è una tendenza a tornare indentro. Ci sono giorni in cui abbiamo vivido dentro di noi qual è la meta che vogliamo raggiungere e come raggiungerla, ma è possibile che il giorno dopo siamo paralizzati dalle paure. Anche l’oscillazione tra gli opposti va consapevolizzata e allenata, per poter proseguire in avanti e non rinunciare. Spesso sono proprio le persone con maggiori capacità, abituate ad aver subito successo nelle cose che fanno, che nel momento di difficoltà rinunciano all’impresa (non sono abituate ad allenarsi con perseveranza).
Chi decide di prendere in mano la propria vita, da una parte ha una grande carica vitale, dall’altra ha tanta paura.
Come andare avanti? Soddisfatte per questi nuovi passi, abbiamo fatto un esercizio sulla “felicità”.
Superata “l’emergenza” è il caso di giocare al rilancio e capire se questo lavoro è la sua “vocazione” e quali situazioni la rendono veramente felice. Da questo ne abbiamo tratto che in qualsiasi lavoro sceglierà di fare, dovrà sempre ritagliare particolare attenzione alle relazioni e al lavoro di gruppo. Creare relazioni soddisfacenti (in questo specifico caso) coincide con un lavoro soddisfacente.
 Abbiamo allora puntato l’attenzione sulle sue “alleanze” al lavoro, il contesto non favorisce particolarmente le relazioni, ma possiamo contare su alcune persone.
Un altro nodo cruciale è capire cosa vuol dire per Lei aumentare la sua autostima? Elemento di “felicità” da Lei individuato.
In questa settimana ragionerà e ricercherà gli indicatori (situazioni o aspetti di sé) che ci diranno “se e quando” avremo raggiunto i risultati che desidera dal percorso di coaching.
L’esercizio della settimana sarà ridurre alcuni tempi lavorativi e ricercare gli indicatori che ci diranno quando essere in dirittura d’arrivo.

L’allenamento continua …