Parliamo di Coaching...

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sabato 23 marzo 2013

Bene-Essere


Una passeggiata a piedi nudi sull’erba sotto il sole di primavera, una serata con gli amici di sempre, un esame andato bene”… (che bello il posto in cui sono cresciuto, mi piace avere tanti amici, sono contento che lo sforzo alla fine paga!!!). Questo è l'esercizio di bene-essere di Pino.
A volte, però, viviamo o percepiamo dei piccoli-grandi fallimenti: un rapporto che va male, un problema al lavoro, un'insoddisfazione personale, un giudizio negativo...
Viaggiamo trasportati da emozioni negative senza neanche rendercene conto, il vento della tristezza, dell'amarezza e della rabbia ci avvolgono soffocandoci.
Cerchiamo di andare oltre, di non pensarci, ma ciò non funziona, ci incastriamo da soli in una trappola.
Davanti a un problema e a un'emozione negativa, la mente umana ha una naturale propensione al catastrofismo e alle generalizzazioni. Per esempio, se una persona ci critica, pensiamo di non essere più buoni per nessuno, una situazione complessa, invece, diventa un disastro irrisolvibile.
Aleggiano frasi apocalittiche: 'tutto sta andando a rotoli', 'tutte le disgrazie succedono a noi', e per chi è un po' superstizioso ' sono proprio sfortunato' .
La nostra attitudine al catastrofismo può essere vinta dalla gestione delle emozioni, dalla volontà, da un nuovo senso e significato attribuito agli eventi.
Per questo ci vuole consapevolezza e allenamento intenzionale!
Si può scegliere una vita felice, ma non effimera, centrata sui valori positivi, su relazioni importanti, su un 'essere' soddisfacente. Semplici azioni quotidiane che ci educano a abitudini sane e che ci permettono di ricominciare a viaggiare sulla strada del benessere.
Un evento è positivo quando associamo  significato ed emozioni positive ad esso.
L'evento negativo si trasforma, così, in un'esperienza, la stessa situazione può essere un'occasione di crescita e di sviluppo della 'resilienza' umana. La resilienza è quella capacità di far fronte agli eventi difficili, di ricostruirsi un percorso di vita, trovando in sé stessi e nelle relazioni, la forza per superare le avversità.
L'attivazione del bene-essere che viviamo nella quotidianità, può modificare il nostro approccio alle normali  piccole ‘catastrofi’ giornaliere.
Da dove si può iniziare?
Come rientrare nel circuito del bene-essere?
Un esercizio molto semplice: individuare ogni sera tre eventi positivi, “tre cose che sono andate bene”, annotarle in un diario per una settimana, specificando cosa le ha generate.
Qualche esempio: "mia madre mi ha preparato una torta" (per dimostrami il suo affetto e accogliermi a casa), "la mia collega mi ha detto che mi sostituirà al lavoro" ( è stata molto gentile, ha capito l'importanza del viaggio che farò), ecc...
Questo è solo un primo passo, ma dall’esperienza sul campo e dai lavori del gruppo di ricerca americano di Seligman è stato dimostrato il conseguente miglioramento del benessere psico-fisico della persona. 

lunedì 4 marzo 2013

La Signora Paura

In passato ho pensato alla signora Paura come la mia/nostra grande nemica, colei che ci blocca, ci attanaglia, non ci permette di realizzare.
La signora Paura gioca a nascondino e cambia maschera a seconda delle  situazioni che viviamo.
Lei, è un'emozione primaria, è ancestrale, ci ha permesso la sopravvivenza e senza di lei rischiamo la vita ogni giorno.
Quando impariamo che qualcosa può farci male la signora Paura ci ricorda di non avvicinarsi ad essa, anche davanti a un cambiamento,  si attiva per dirci di un ipotetico pericolo. Quando si avvicina una novità, Lei, è dietro l'angolo e ci fa presente tutti i pericoli dello sconosciuto, ci ricorda tutte le catastrofi o le precedenti esperienze negative. Ciò che non conosciamo diventa pauroso, solo quando ci avviciniamo alla conoscenza può essere familiare e la signora Paura non ha più bisogno di suonare nessun campanello.  
A Lei dobbiamo la vita, ma a volte tira il freno a mano della nostra vita, e ancora... ci ridona la vita se impariamo ad ascoltarla. 
A volte ci racconta una storia sconosciuta, può parlare dei nostri sogni o delle nostre passioni, o addirittura farci vedere progetti futuri.
La signora Paura ha un'ombra bianca, pura, ci svela ciò che di più intimo desideriamo, quello che per noi è fondamentale. Dietro quel blocco ci può essere la paura di esprimere e di far vivere ciò che di più bello e importante vive in noi.  
Abbiamo quindi la possibilità di ascoltare ciò che Lei ci dice per imboccare nuove strade. Potrebbe suggerirci una meta o l'essenza di cui siamo fatti.
Ascoltarla e gestirla è un esercizio difficile, ma estremamente gratificante. 
Chi  l'avrebbe mai detto che la signora Paura può regalarci nuove esperienze di gioia? 
Vi propongo, quindi, un esercizio: pensate ad un momento in cui avete sentito una forte paura, avete provato ansia, avete sentito il cuore battere e le gambe tremare per qualcosa che percepite irraggiungibile. Scrivete l'esperienza in cui avete provato tutto questo arricchita di particolari: cosa avete pensato? Cosa avete provato? Cosa avete fatto? Quando? Con chi eravate? ...
Se siete riusciti ad individuare il motore che ci sta dietro...siete all'inizio di un nuovo capitolo.
In bocca al lupo, se vi va, scrivetemi quello che avete scoperto!