Parliamo di Coaching...

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venerdì 26 luglio 2013

Voglia di Vacanza...



Ho bisogno di riposo”….”sono stanca”… “non ho più energie”…“attendo le vacanze con ansia!!!”
Queste sono le frasi più ricorrenti della settimana, dette da chi ho incontrato, ma a volte dette a me stessa!
Perché dopo tanto lavoro e grandi progetti adesso le nostre giornate sembrano schiacciate da questi pensieri? Perché percepiamo le giornate come interminabili?
Il nostro serbatoio energetico lampeggia!
Come tutti i buoni allenamenti sportivi è necessario il “tempo di recupero”, un intervallo di tempo per far rilassare i muscoli, i 3 minuti di riposo dopo un esercizio di bodybuilding o un giorno di riposo dopo una partita molto impegnativa.
Il “tempo di recupero” è quella pausa che intercorre tra un’attività e l’altra o tra i vari esercizi. Il riposo rappresenta una grandissima risorsa nel processo di allenamento. Dopo il “carico”, vi è una diminuzione transitoria della capacità di prestazione, attraverso il recupero si verifica una risalita delle capacità a un livello superiore rispetto a quello di partenza.
Ma cosa significa questo per la nostra mente? Come si fa?
Nel life coaching è necessaria una fase di recupero e nello specifico è caratterizzata dalla cura di sé.
Prendersi cura di sé permette la rigenerazione delle energie psico-fisiche, ciò implica non soltanto il riposo fisico, necessario perchè il corpo non è scisso dalla mente, ma svolgere attività che determinano emozioni e pensieri positivi.
Le attività da scegliere sono dalle più varie, dipendono dalla persona, si può dedicare del tempo a passeggiate in montagna, incontrare degli amici, fare uno sport che appassiona, stare sotto il sole con la brezza del mare che accarezza, giocare con i figli, ecc…

Il “tempo di recupero” è parte integrante dell’allenamento, possiamo dunque modificare il piano d’azione aumentando il tempo di recupero e diminuendo il tempo di allenamento al fine di ricostituire le riserve energetiche che saranno pronte per essere utilizzate nella successiva sessione di allenamento.
Il “tempo di recupero” e/o di cura di sé ha una caratteristica trasversale a tutti gli esseri umani: il sonno. Dormire rigenera!
Tuttavia ci sono anche altri elementi che cambiano in modo soggettivo, la domanda quindi è: come ti prendi cura di te?

Attenzione: quando si va in vacanza sarebbe meglio non passare in modo repentino da un'attività altamente stimolante o stressante al completo riposo, questo potrebbe portare ad un fisiologico abbassamento dell’umore, a una sensazione di vuoto. L’umore depresso in questo caso è uno stato transitorio dovuto al passaggio da una vita frenetica al riposo totale. Quindi, sarebbe auspicabile un passaggio graduale con delle attività piacevoli come quelle sportive.

Dopo un meritato “tempo di recupero” saremo rigenerati e pronti a vivere le sfide di ogni giorno, realizzare grandi obbiettivi, ma soprattutto godere delle sorprese del percorso!



venerdì 5 luglio 2013

Gratitudine


Nell'ultima settimana quante volte hai ringraziato profondamente qualcuno?
Questa mattina hai ringraziato per il nuovo giorno?
Presi dalla frenesia dimentichiamo il presente e le meraviglie che viviamo, solo nel momento in cui forse rischiamo di perderle o le perdiamo ci rendiamo conto di quanto erano importanti.
Ma dobbiamo aspettare momenti estremi?
La gratitudine è la potenzialità relazionale di sentirsi grati per aver ricevuto un dono.
Martin E.P. Seligman suggerisce la “visita di gratitudine”, un esercizio per aumentare il nostro benessere:  pensa a una persona che è stata particolarmente importante per te, che ha segnato positivamente la tua vita, che porterai dentro di te per sempre. Fatto? Adesso prova a scrivergli una lettera in cui spieghi le motivazioni per cui gli sei grato. E poi? Consegna di persona questa lettera, oppure, inviala se il destinatario è troppo distante.

Potrei preannunciarti alcuni degli effetti che l’esercizio produce, ma è più efficace sperimentare l’esperienza.
Sicuramente ci sono degli elementi sui quali possiamo riflettere: la felicità che nasce da questa azione non è data da semplici emozioni positive (che di per sé fanno piacere), ma dal senso e dal significato che la relazione ha per noi, dal tipo di coinvolgimento che abbiamo in quella esperienza.
La gratitudine è una potenzialità relazionale che appartiene alla virtù della trascendenza, è il riconoscimento dell’eccellenza altrui nella sfera morale, evoca un senso di meraviglia, di riconoscenza e apprezzamento per la vita stessa. L’atteggiamento di gratitudine è uno stato mentale selettivamente attento agli aspetti positivi e ai piccoli eventi quotidiani come una gentilezza, un sorriso, un suono piacevole, uno scorcio paesaggistico bello.
L’atteggiamento di gratitudine conduce l’attenzione verso infinite nuove possibilità e facilita la capacità creativa; dà forma a pensieri positivi.

Buon allenamento!