Lei è una persona molto accogliente, è elegante e dà colore a ciò che dice, si
coglie fin da subito una buona intelligenza sociale, è empatica e comunicativa.
La nostra alleanza di lavoro è
immediata. Ha un modo di parlare che ti rapisce. Quando inizia a raccontare del
motivo per cui ha deciso di fare coaching le parole scorrono come un fiume, la
sua settimana è impegnativa: tra famiglia e lavoro.
Quest’ultimo è l'argomento dolente, il
focus delle nostre sessioni è il lavoro, l'ambito in cui Lei percepisce di aver perso il governo.
La sua condizione lavorativa da sempre
complessa sta cambiando (racconta la difficoltà di collaborare in passato con
un collega che la svalutava seppur raggiungendo dei risultati). Adesso, le
stanno chiedendo di svolgere nuovi compiti e collaborare con nuove persone,
questa condizione le ha scatenato una forte ansia.
L'ansia per certi versi è funzionale
all'attivazione, è necessaria per orientarsi ad una situazione problematica, ma
allo stesso tempo eccessiva e immobilizzante.
Da ciò che dice e da come lo dice emerge
la potenzialità dell'amore per la bellezza e l'eccellenza che la porta a
guardare sempre 'al meglio' e al 'bello' . Tuttavia questa tendenza a volte si
è trasformata in ricerca della perfezione. Abbiamo dunque riflettuto sul
perfezionismo che porta all'insoddisfazione perenne, perché non si accetta
l'errore nel processo di crescita, perché deve essere subito 'perfetto'. Questo
è paradossalmente in contro senso con l'eccellenza perché per raggiungerla
bisogna allenarsi per tante ore in una determinata attività. L'esercizio
costante può portarci verso il perfettibile e l'eccellente.
Lei è anche una curiosa, va alla ricerca della conoscenza e mi racconta che in
questo periodo sente di non farlo abbastanza. È integra, vuole essere sempre
coerente, ed è fortemente orientata a una felicità relazionale, le piace
condividere, costruire rapporti profondi.
Quest' ultimo aspetto è carente
nell'ambiente lavorativo, dopo anni di collaborazione, sente di non aver
costruito relazioni importanti e alleanze lavorative.
Siamo nel momento critico! Lei deve
fare delle cose e non si sente competente, vorrebbe non deludere le aspettative
dei suoi dirigenti e più lo desidera, più l'ansia e i pensieri catastrofici si
scatenano.
Il piano della settimana è di orientarsi
sul “compito lavorativo”, micro azioni concrete (abbiamo fatto un piano
d'azione) con dei tempi. Lo spostamento dell'attenzione dalla sua
autovalutazione (“lo saprò fare?”), al prodotto da realizzare è fondamentale
per lavorare sulle sue competenze. L'allenamento è pianificato tenendo conto
della sua salute fisica e della sua famiglia. Abbiamo pensato a dei momenti in
cui potersi rilassare e rigenerarsi, il recupero fa parte dell'allenamento. Nel
suo lavoro è fondamentale saper ascoltare e negoziare, costruire un prodotto
'bello e attraente'. Abbiamo tre grandi poteri a servizio della sua competenza,
fortemente affini al settore in cui lavora: l'amore per la bellezza e
l'eccellenza, l'intelligenza sociale e la curiosità.
La prossima settimana vedremo com'è
andato l'allenamento. Com'è andata la costruzione del prodotto? Come si è
sentita? Quanto sono cresciute le competenze e le consapevolezze? Sta
viaggiando verso la costruzione di un lavoro migliore che la rende felice o
desidera cambiarlo?
Alla prossima sessione!
Nessun commento:
Posta un commento