“Una passeggiata a piedi nudi sull’erba sotto il sole di primavera, una
serata con gli amici di sempre, un esame andato bene”… (che bello il posto
in cui sono cresciuto, mi piace avere tanti amici, sono contento che lo sforzo
alla fine paga!!!). Questo è l'esercizio di bene-essere di Pino.
A volte, però, viviamo o
percepiamo dei piccoli-grandi fallimenti: un rapporto che va male, un problema
al lavoro, un'insoddisfazione personale, un giudizio negativo...
Viaggiamo trasportati da
emozioni negative senza neanche rendercene conto, il vento della tristezza,
dell'amarezza e della rabbia ci avvolgono soffocandoci.
Cerchiamo di andare oltre,
di non pensarci, ma ciò non funziona, ci incastriamo da soli in una trappola.
Davanti a un problema e a
un'emozione negativa, la mente umana ha una naturale propensione al catastrofismo
e alle generalizzazioni. Per esempio, se una persona ci critica, pensiamo di non
essere più buoni per nessuno, una situazione complessa, invece, diventa un disastro
irrisolvibile.
Aleggiano frasi
apocalittiche: 'tutto sta andando a
rotoli', 'tutte le disgrazie succedono a noi', e per chi è un po'
superstizioso ' sono proprio sfortunato'
.
La nostra attitudine al
catastrofismo può essere vinta dalla gestione delle emozioni, dalla volontà, da
un nuovo senso e significato attribuito agli eventi.
Per questo ci vuole consapevolezza
e allenamento intenzionale!
Si può scegliere una vita
felice, ma non effimera, centrata sui valori positivi, su relazioni importanti,
su un 'essere' soddisfacente. Semplici azioni quotidiane che ci educano a
abitudini sane e che ci permettono di ricominciare a viaggiare sulla strada del
benessere.
Un evento è positivo quando
associamo significato ed emozioni positive
ad esso.
L'evento negativo si trasforma,
così, in un'esperienza, la stessa situazione può essere un'occasione di
crescita e di sviluppo della 'resilienza' umana. La resilienza è quella capacità
di far fronte agli eventi difficili, di ricostruirsi un percorso di vita,
trovando in sé stessi e nelle relazioni, la forza per superare le avversità.
L'attivazione del bene-essere
che viviamo nella quotidianità, può modificare il nostro approccio alle
normali piccole ‘catastrofi’ giornaliere.
Da dove si può iniziare?
Come rientrare nel circuito
del bene-essere?
Un esercizio molto semplice:
individuare ogni sera tre eventi positivi, “tre cose che sono andate bene”, annotarle in un diario per una
settimana, specificando cosa le ha generate.
Qualche esempio: "mia madre mi ha preparato una torta"
(per dimostrami il suo affetto e accogliermi a casa), "la mia collega mi ha detto che mi sostituirà
al lavoro" ( è stata molto gentile, ha capito l'importanza del viaggio
che farò), ecc...
Questo è solo un primo
passo, ma dall’esperienza sul campo e dai lavori del gruppo di ricerca
americano di Seligman è stato dimostrato il conseguente miglioramento del
benessere psico-fisico della persona.
Benvenuta, Angela!
RispondiEliminaHo scoperto solo oggi il tuo blog, e penso che ti seguirò. Buon lavoro, e grazie! mf
Grazie!
RispondiEliminaMi fa piacere!
Se hai suggerimenti, curiosità o altro, puoi scrivermi, può essere un modo per migliorare il blog.
Buona settimana di Pasqua!
Angela