
A volte, però, viviamo o
percepiamo dei piccoli-grandi fallimenti: un rapporto che va male, un problema
al lavoro, un'insoddisfazione personale, un giudizio negativo...
Viaggiamo trasportati da
emozioni negative senza neanche rendercene conto, il vento della tristezza,
dell'amarezza e della rabbia ci avvolgono soffocandoci.
Cerchiamo di andare oltre,
di non pensarci, ma ciò non funziona, ci incastriamo da soli in una trappola.
Davanti a un problema e a
un'emozione negativa, la mente umana ha una naturale propensione al catastrofismo
e alle generalizzazioni. Per esempio, se una persona ci critica, pensiamo di non
essere più buoni per nessuno, una situazione complessa, invece, diventa un disastro
irrisolvibile.
Aleggiano frasi
apocalittiche: 'tutto sta andando a
rotoli', 'tutte le disgrazie succedono a noi', e per chi è un po'
superstizioso ' sono proprio sfortunato'
.
La nostra attitudine al
catastrofismo può essere vinta dalla gestione delle emozioni, dalla volontà, da
un nuovo senso e significato attribuito agli eventi.
Per questo ci vuole consapevolezza
e allenamento intenzionale!
Si può scegliere una vita
felice, ma non effimera, centrata sui valori positivi, su relazioni importanti,
su un 'essere' soddisfacente. Semplici azioni quotidiane che ci educano a
abitudini sane e che ci permettono di ricominciare a viaggiare sulla strada del
benessere.
Un evento è positivo quando
associamo significato ed emozioni positive
ad esso.
L'evento negativo si trasforma,
così, in un'esperienza, la stessa situazione può essere un'occasione di
crescita e di sviluppo della 'resilienza' umana. La resilienza è quella capacità
di far fronte agli eventi difficili, di ricostruirsi un percorso di vita,
trovando in sé stessi e nelle relazioni, la forza per superare le avversità.
L'attivazione del bene-essere
che viviamo nella quotidianità, può modificare il nostro approccio alle
normali piccole ‘catastrofi’ giornaliere.
Da dove si può iniziare?
Come rientrare nel circuito
del bene-essere?
Un esercizio molto semplice:
individuare ogni sera tre eventi positivi, “tre cose che sono andate bene”, annotarle in un diario per una
settimana, specificando cosa le ha generate.
Qualche esempio: "mia madre mi ha preparato una torta"
(per dimostrami il suo affetto e accogliermi a casa), "la mia collega mi ha detto che mi sostituirà
al lavoro" ( è stata molto gentile, ha capito l'importanza del viaggio
che farò), ecc...
Questo è solo un primo
passo, ma dall’esperienza sul campo e dai lavori del gruppo di ricerca
americano di Seligman è stato dimostrato il conseguente miglioramento del
benessere psico-fisico della persona.
Benvenuta, Angela!
RispondiEliminaHo scoperto solo oggi il tuo blog, e penso che ti seguirò. Buon lavoro, e grazie! mf
Grazie!
RispondiEliminaMi fa piacere!
Se hai suggerimenti, curiosità o altro, puoi scrivermi, può essere un modo per migliorare il blog.
Buona settimana di Pasqua!
Angela