Siamo investiti da una nube
grigia, da un pessimismo e spesso non ne siamo neanche consapevoli? Attribuiamo
a persone o cose esterne la sfiducia verso il futuro?
Oppure, siamo capaci di tirar
fuori la “Speranza”? Stiamo lottando per far emergere il bene e il buono in noi
e nei contesti in cui viviamo?
La speranza è una virtù, una
potenzialità, una ricchezza di inestimabile valore per la nostra vita.
La progettualità, l’approccio
cognitivo ed emotivo alle cose che accadono è fortemente influenzato da essa. Se
in questo momento ci accorgiamo di averla schiacciata o che probabilmente la
conoscevamo prima di questa nube grigia, è il momento di riappropriarcene.
Papa Francesco durante la GMG ha
esortato i giovani: “ non lasciatevi rubare la speranza” , ma la speranza non è di
pochi eletti o dei giovani, la speranza è di tutti!
Speranza, che deriva dal latino “spes”, è il sentimento di fiduciosa attesa
rispetto al futuro, che si realizzi qualcosa che si desidera.
Giovanni Paolo II diceva: “Non
c'è speranza senza paura e paura senza speranza”, infatti, nel momento
in cui desideriamo qualcosa, la paura che non si realizzi, che non sia
possibile, si scatena automaticamente e vi è il rischio che la paura ci
schiacci, che le nostre emozioni prendano il sopravvento. Proprio in queste
occasioni è il momento di diventare protagonisti del vissuto e delle proprie
scelte, governando le emozioni e ricercando soluzioni creative.
La speranza è legata al nostro ottimismo, al positivo che vediamo in noi e attorno a noi, alla visione del futuro, alla “fiducia” che riponiamo negli altri e nelle relazioni.
Luca Stanchieri pioniere in
Italia del Coaching Umanistico, attraverso la sua esperienza sul campo ha
individuato una relazione tra speranza e autostima, dice che: “l’autostima è una combinazione fra amore,
speranza e fiducia nella propria mente. Nasce dall’esperienza e dalla
coscienza. Non è un semplice sentirsi bene. È la convinzione profonda che
allenando le proprie potenzialità si possono raggiungere traguardi spirituali e
concreti straordinari”.
E allora, oggi, cosa possiamo fare per recuperare la nostra speranza?
Fermiamoci e ricominciamo a progettare con creatività, ottimismo e amore.
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