Il percorso con Lei continua, ma questa sarà l’ultima
sessione che vi racconto.
Il suo lavoro e il suo
allenamento è fatto di dettagli che per la privacy preferisco non scrivere.
Voglio dedicare quest’ultimo
scritto a Lei perché è proprio
l’esempio di come le potenzialità più forti sono determinanti per la
risoluzione di un problema.
Lei mi racconta con quale
attenzione e ricerca ha creato il suo ultimo “prodotto”, ha faticato ma ha
sperimentato anche il piacere di costruirlo. Per portarlo a termine doveva fare
delle telefonate con persone di levatura culturale, scrivere dei “pezzi” e lavorare
in team.
Il prodotto si è dimostrato
valido e attraente, l’ha soddisfatta, alcuni colleghi hanno dimostrato grande
apprezzamento e altri hanno fatto delle critiche.
La cosa che più mi colpisce dal suo racconto è
che era pronta ad accogliere anche le critiche con serenità e apertura.
L’esercizio fatto durante le settimane sugli
“errori”, ha prodotto già i primi risultati, apprende con estrema velocità.
I complimenti che le sono
arrivati riguardavano in particolare la sua attenzione ai dettagli e agli
approfondimenti sui contenuti del lavoro e al piacere di lavorare con lei (per
il suo modo di fare molto accogliente). Le sue potenzialità: “l’amore per la
bellezza e l’eccellenza” e “l’intelligenza sociale” si esprimono nella
concretezza di ogni giorno.
Tuttavia, non possiamo
alleggerire l’allenamento, il processo di crescita è caratterizzato da una
dinamica enantiodromica, cioè dall’oscillazione tra il vecchio e il nuovo. Nel
momento in cui facciamo un passo avanti c’è una tendenza a tornare indentro. Ci
sono giorni in cui abbiamo vivido dentro di noi qual è la meta che vogliamo
raggiungere e come raggiungerla, ma è possibile che il giorno dopo siamo
paralizzati dalle paure. Anche l’oscillazione tra gli opposti va
consapevolizzata e allenata, per poter proseguire in avanti e non rinunciare. Spesso
sono proprio le persone con maggiori capacità, abituate ad aver subito successo
nelle cose che fanno, che nel momento di difficoltà rinunciano all’impresa (non
sono abituate ad allenarsi con perseveranza).
Chi decide di prendere in mano la
propria vita, da una parte ha una grande carica vitale, dall’altra ha tanta
paura.
Come andare avanti? Soddisfatte
per questi nuovi passi, abbiamo fatto un esercizio sulla “felicità”.
Superata “l’emergenza” è il caso
di giocare al rilancio e capire se questo lavoro è la sua “vocazione” e quali
situazioni la rendono veramente felice. Da questo ne abbiamo tratto che in
qualsiasi lavoro sceglierà di fare, dovrà sempre ritagliare particolare
attenzione alle relazioni e al lavoro di gruppo. Creare relazioni soddisfacenti
(in questo specifico caso) coincide con un lavoro soddisfacente.
Abbiamo allora puntato l’attenzione sulle sue
“alleanze” al lavoro, il contesto non favorisce particolarmente le relazioni,
ma possiamo contare su alcune persone.
Un altro nodo cruciale è capire
cosa vuol dire per Lei aumentare la
sua autostima? Elemento di “felicità” da Lei
individuato.
In questa settimana ragionerà e
ricercherà gli indicatori (situazioni o aspetti di sé) che ci diranno “se e
quando” avremo raggiunto i risultati che desidera dal percorso di coaching.
L’esercizio della settimana sarà
ridurre alcuni tempi lavorativi e ricercare gli indicatori che ci diranno
quando essere in dirittura d’arrivo.
L’allenamento continua …
Nessun commento:
Posta un commento