Oggi si celebra in tutto il
mondo la Giornata Internazionale della felicità istituita nel 2012
dall'Assemblea generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.
L’iniziativa ha lo scopo di
riconoscere il benessere e la felicità quali aspirazioni universali della
persona umana e dunque obiettivi fondamentali delle politiche pubbliche.
Attraverso il Coaching
Umanistico ricerchiamo la felicità nelle persone, nelle relazioni e nei
contesti.
Una felicità non
edonistica, ma eudaimonica, quest’ultima è molto diversa dall'idea oggi
dominante di felicità come sinonimo di piacere (felicità edonica). La felicità
eudaimonica è legata all’espressione delle virtù, all'autorealizzazione
virtuosa.
La felicità eu-daimonica non risiede fuori di noi, nel raggiungimento
delle cose del mondo (piaceri, soddisfazioni, salute, prestigio, denaro), ma
nella buona riuscita di sé. Aristotele fu il primo ad introdurre il termine
eudaimonia e criticò duramente l’idea di felicità intesa come semplice
soddisfacimento di bisogni e desideri, andando a contrapporre “la vita
piacevole con la vita buona”.
Il Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-moon
oggi scrive: “La felicità non è né una frivolezza né un lusso. Si tratta di
un anelito profondo condiviso da tutti gli esseri umani e non dovrebbe essere
negato a nessuno. Questa aspirazione è implicita nell’impegno della Carta delle
Nazioni Unite per promuovere la pace, la giustizia, i diritti umani, il
progresso sociale e il miglioramento degli standard di vita. Ora è il momento
di trasformare questa promessa in azione concreta per sradicare la povertà,
promuovere l'inclusione sociale e l'armonia interculturale, garantire il
sostentamento dignitoso e proteggere l'ambiente. Queste sono le basi per la
felicità umana e il benessere”.
Felicità
ieri, oggi, sempre!
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