Parliamo di Coaching...

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venerdì 5 luglio 2013

Gratitudine


Nell'ultima settimana quante volte hai ringraziato profondamente qualcuno?
Questa mattina hai ringraziato per il nuovo giorno?
Presi dalla frenesia dimentichiamo il presente e le meraviglie che viviamo, solo nel momento in cui forse rischiamo di perderle o le perdiamo ci rendiamo conto di quanto erano importanti.
Ma dobbiamo aspettare momenti estremi?
La gratitudine è la potenzialità relazionale di sentirsi grati per aver ricevuto un dono.
Martin E.P. Seligman suggerisce la “visita di gratitudine”, un esercizio per aumentare il nostro benessere:  pensa a una persona che è stata particolarmente importante per te, che ha segnato positivamente la tua vita, che porterai dentro di te per sempre. Fatto? Adesso prova a scrivergli una lettera in cui spieghi le motivazioni per cui gli sei grato. E poi? Consegna di persona questa lettera, oppure, inviala se il destinatario è troppo distante.

Potrei preannunciarti alcuni degli effetti che l’esercizio produce, ma è più efficace sperimentare l’esperienza.
Sicuramente ci sono degli elementi sui quali possiamo riflettere: la felicità che nasce da questa azione non è data da semplici emozioni positive (che di per sé fanno piacere), ma dal senso e dal significato che la relazione ha per noi, dal tipo di coinvolgimento che abbiamo in quella esperienza.
La gratitudine è una potenzialità relazionale che appartiene alla virtù della trascendenza, è il riconoscimento dell’eccellenza altrui nella sfera morale, evoca un senso di meraviglia, di riconoscenza e apprezzamento per la vita stessa. L’atteggiamento di gratitudine è uno stato mentale selettivamente attento agli aspetti positivi e ai piccoli eventi quotidiani come una gentilezza, un sorriso, un suono piacevole, uno scorcio paesaggistico bello.
L’atteggiamento di gratitudine conduce l’attenzione verso infinite nuove possibilità e facilita la capacità creativa; dà forma a pensieri positivi.

Buon allenamento!

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