Un giorno chiedo ad Oriana:
che idea ti sei fatta del Coaching? Mi risponde con un esempio molto creativo: “ il Coach sta in mezzo a due sponde, per
poter attraversare qualcosa, come un ponte che serve per attraversare un fiume”,
in quel momento mi sono sentita un ponte, ma visualizzando due rive di un fiume
mi sono sentita anche un traghetto. Ho pensato a tutte le persone incontrate in
questi anni con cui abbiamo attraversato qualcosa, a volte ci siamo fermati in
un punto del fiume e siamo rimasti fermi per qualche momento, altre volte siamo
andati velocissimi, altre ad un’andatura costante e arrivare all’altra sponda
del fiume è stata sempre un’esperienza differente e inaspettata.
È il Coachee (Oriana) a dare la
direzione, il punto d’arrivo, a far interessante il viaggio, la ricchezza sta
dentro chi vuole fare il percorso..il Coaching e il Coach sono solo strumenti.
Poi Oriana, ha fatto una pausa (difficilmente le fa perché è
molto dinamica) e mi ha detto: “ognuno
mantiene la sua personalità, ma dobbiamo creare dei ponti” ...”non dobbiamo spezzare la comunicazione
con gli altri”, mi rievoca i suoi racconti sui rapporti che voleva e vuole
costruire, rapporti sani, forti, relazioni solide.
Oriana incarna le cose che ritiene importanti, non lascia
agli altri le competenze, ma da subito nel suo percorso ha capito di dover
essere ‘proattiva’, di dover e voler fare la sua parte nel costruire delle
relazioni che la soddisfacessero, per questo ha allenato le sue competenze comunicative
integrandole alla sua capacità di amare.
Eppure quando le
chiedo quali potenzialità pensa di aver allenato nel percorso individua la perseveranza, con una voce forte mi dice: “so andare avanti verso
l’obiettivo se ci credo veramente".
È vero, sicuramente
ha messo in campo questa potenzialità, ma non solo, non dimentico la sua
Creatività e la sua Vitalità!
Oggi Oriana mi confida di avere un diario dove scrive il
suo ‘sentire’ mi spiega che lo fa per gestire meglio le emozioni, perché dice
che solo nella misura in cui gestisce bene se stessa riesce ad essere anche
d’aiuto per le persone che le stanno accanto. Allora le chiedo a cosa ti
servono nella quotidianità le cose che abbiamo affrontato durante il percorso? “A stare meglio con gli altri, prima
guardavo le persone sconosciute e a volte le giudicavo senza conoscerle (e non
lo ritengo giusto), ora penso di dover conoscere”.
Gli obbiettivi di Oriana erano di tipo relazionale e
comunicativo, ha raggiunto dei risultati e continua a coltivare la strada della
consapevolezza leggendo tanto, da quando è finito il percorso mi confessa una
sete di conoscenza. Maggiore consapevolezza chiama sete di consapevolezza …
Decisa
e determinata continua a coltivare i suoi obbiettivi che nel suo specifico caso
caratterizzano anche la bellezza del percorso,
passo dopo passo, contribuiscono a una realizzazione nella quotidianità.
Un’ultima
domanda a Oriana: consiglieresti il
Coaching ad un amico?
Mi
risponde: “ Sì a tutti…, perché ti serve
nella vita….Penso che nella vita ci vuole coraggio, non serve a nulla vivere
nel rimpianto, nel non aver fatto, ma
bisogna tirare fuori tutto quello che abbiamo dentro, questo serve a te
stesso e a chi ti sta attorno. Vivo per gli altri, non ci credo a quelli che
dicono che vivono bene con se stessi, se vai in banca non hai bisogno
dell’impiegato? se vai alla posta la stessa cosa… Hai bisogno dei rapporti, del
confronto con l’altro, di tirare fuori il positivo che c’è in te e negli altri”.
(Foto di Mario Carlisi)